Eddie Hearn reagisce alle voci secondo cui Tyson Fury ha inviato un contratto ad Anthony Joshua (fornito da Sport World News)
Furia di Tyson è attualmente il protagonista della scena pugilistica, ma è difficile capire i suoi obiettivi e se sia davvero serio nelle sue dichiarazioni. Eddie Hear sta cercando un avversario per Antonio Giosuèe sembra che Dillian Whyte potrebbe affrontare Joshua.
Se Anthony vince, il prossimo ostacolo sarebbe Deontay Wilder. La cosa più interessante per i fan della boxe è che Hearn ha negato che qualcuno della squadra di Fury abbia inviato il contratto per il combattimento contro Joshua, anche se il “Gypsy King” ha detto di averlo fatto.
“No, nessuna verità in questo”, ha detto Hearn, come citato da boxingscene.com “Non ci ha inviato un contratto, 258 [Management], Antonio Giosuè. Quello che è successo è stato che George Warren ci ha inviato un’e-mail per dirci: “Senti, vorremmo parlare del combattimento di settembre”.
Stesse condizioni dell’ultima volta. Abbiamo avuto alcune conversazioni positive. Cosa ne pensi?’ L’ho chiamato direttamente e gli ho detto: ‘Guarda, stiamo pianificando il nostro combattimento ad agosto e stiamo pianificando di combattere contro Deontay Wilder a dicembre'”.
Anthony Joshua e la sua reazione alla dichiarazione di Fury
Hearn ha anche rivelato quale sia stata la reazione di Anthony Joshua a tutto ciò.
Il britannico non ha fiducia in Fury, dato che Tyson fa dichiarazioni diverse e menziona nomi diversi quasi ogni giorno. Joshua non vuole rischiare e perdere i combattimenti che ha a disposizione. “È molto difficile per me – voglio dire, ne ho parlato con AJ.
Ha detto: “Non sta combattendo Jai Opetaia o Demsey McKean o Jon Jones?” Ha litigato con tre uomini negli ultimi quattro giorni. Quindi, AJ ha detto: “Senti, non posso fidarmi dell’annullamento dei miei combattimenti di agosto e dicembre per combattere questo ragazzo a settembre, quando semplicemente non lo sappiamo”.
Tipo, ti fidi di lui?’ Ho detto: ‘So che vorrebbero discutere della lotta. Il mio compito è passare attraverso quel processo con George Warren e vederne la legittimità”.