Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin ha rilasciato una dichiarazione coraggiosa sul futuro della Champions League, confermando che parte delle partite potrebbero essere giocate negli Stati Uniti d’America nel prossimo futuro, con la possibilità di ospitare la finale della competizione in un altro continente .
L’annuncio è stato accolto con reazioni contrastanti, con alcuni che hanno elogiato la mossa come un passo verso un’esperienza calcistica più globalizzata, mentre altri hanno criticato la decisione come una minaccia alla tradizionale identità europea della competizione.
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I colloqui sulle partite transcontinentali sono già iniziati
In un’intervista, Ceferin ha affermato che sono già iniziate le discussioni per giocare la Champions League in un altro continente e che tutto è possibile dopo la finale di Champions League a Monaco nel 2025.
“È possibile. Abbiamo iniziato a discuterne, ma poi un anno è stato il Mondiale, il 2024 è Euro, quest’anno [the final] È [in] Istanbul, il ’24 è Londra e il ’25 è Monaco e poi, vediamo,” Egli ha detto.
Gli Stati Uniti come mercato promettente per il futuro
Ceferin ha anche sottolineato la crescente popolarità del calcio negli Stati Uniti e il potenziale che detiene come mercato per il futuro. “Il calcio è estremamente popolare in [the] Stati Uniti in questi giorni.
Gli americani sono disposti a pagare per il meglio e niente per il meno. Quindi seguiranno il calcio europeo come gli amanti del basket in Europa seguono l’NBA”, ha detto. “È un mercato promettente molto importante per il futuro. Il fatto è che stiamo vendendo molto bene i diritti.
La sponsorizzazione è così così per ora dagli Stati Uniti, ma qui [in the US] la commercializzazione è completamente diversa da quella europea. Essi [Americans] sono molto più talentuosi di noi [Europeans].”
Sfide da superare
Tuttavia, Ceferin ha riconosciuto che ci sono diverse sfide che devono essere superate per rendere il trasferimento transcontinentale un successo. “Ciò che mi ha scioccato in 30 partite dell’Euro, ogni partita di spettatori era un Super Bowl, quindi penso che stiamo andando bene.
Il problema è la differenza di fuso orario, perché se giochi [Champions League games on] Martedì e mercoledì alle 12:00 a Los Angeles, è un problema”, ha detto. Un tetto salariale per un equilibrio più competitivo Ceferin ha anche toccato la questione dell’aumento dei budget dei club, che ritiene sia una minaccia per l’equilibrio competitivo del concorrenza.
“In futuro, dobbiamo pensare seriamente a un tetto salariale”, Egli ha detto. Se i budget salgono alle stelle allora il nostro equilibrio agonistico è un problema. Non si tratta di proprietari, si tratta del valore della competizione, perché se vinceranno sempre cinque club allora non ha più senso.
Ma deve essere un contratto collettivo – ogni campionato e Uefa. Perché se lo facciamo noi e gli altri campionati no, allora non ha senso”.