Simona Halep ha ricevuto una squalifica di quattro anni per doping! ©Julian Finney/Getty Images Sport
Simona Halep, grande tennista, è stato squalificato per quattro anni per violazioni antidoping. Già un anno fa la Halep era stata squalificata, ma ora è arrivata la conferma ufficiale in cui il tennista rumeno sarà squalificato per quattro anni.
La Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato in un comunicato ufficiale le ragioni per cui Halep sarà bandito. “La presenza e l’uso di roxadustat come evidenziato nel campione di urina di Halep raccolto il 29 agosto 2022 agli US Open e l’uso di una sostanza o un metodo proibito nel corso del 2022, sulla base della raccolta e dell’analisi di 51 campioni di sangue forniti dal giocatore nell’ambito del programma ABP (Passaporto Biologico dell’Atleta).” L’ITIA ha reagito al ricorso della Halep e alle sue giustificazioni.
Tuttavia, sembra che il tennista rumeno abbia commesso un grosso errore.” Il tribunale ha accettato la tesi della Halep secondo cui avevano preso un integratore contaminato, ma ha stabilito che il volume ingerito dal giocatore non poteva aver determinato la concentrazione di roxadustat trovata nel campione positivo.
Anche l’accusa dell’ABP è stata accolta, con il tribunale che ha affermato di non avere motivo di dubitare della “forte opinione” unanime raggiunta da ciascuno dei tre esperti indipendenti dell’Athlete Passport Management Unit (APMU) secondo cui “probabile doping” era la spiegazione delle irregolarità. nel profilo di Halep.”
Karen Moorhouse reagisce
Karen MoorhouseL’amministratore delegato dell’ITIA ha confermato che il tribunale ha preso la sua decisione sulla base delle prove in suo possesso.
Non restava altro che bandire la Halep. “Dopo un processo di udienza complesso e rigoroso, accogliamo con favore la decisione del tribunale indipendente. Il volume di prove che il tribunale doveva considerare sia nel procedimento roxadustat che in quello ABP era sostanziale.
L’ITIA ha seguito i processi adeguati come faremmo con qualsiasi altro individuo – in conformità con il Codice mondiale antidoping – adempiendo al nostro scopo e alla nostra responsabilità di sostenere il principio di concorrenza leale, a nome dello sport.
La commissione ha riconosciuto che nella decisione scritta era stata seguita la procedura adeguata.
Comprendiamo il significativo interesse pubblico in questi casi e restiamo impegnati a essere il più trasparenti possibile e la decisione completa sarà pubblicata a tempo debito”.