In un’intervista a L’Equipe, Lucas Pouille, tennista francese classe 1994 ha raccontato i motivi del progressivo abbandono dello sport: una forma di depressione, iniziata dopo il Roland Garros. Il pessimo rapporto con il tennis sembra essere finito ora il francese ha un nuovo super obiettivo: Parigi 2024, sede dei prossimi Giochi Olimpici.
“È stato molto interessante uscire insieme, smettere di parlare di tennis mi ha fatto molto bene alla testa. Adesso ho ripreso in mano la racchetta e ogni giorno penso alle Olimpiadi. È l’unico evento a cui non ho partecipato. Essere ai Giochi di Parigi è l’esperienza della mia vita.
Voglio provarlo. Tutto sapendo che il corpo potrebbe fallire di nuovo e quella sarebbe la fine”, ha detto nell’intervista.
La scioccante confessione di Lucas Pouille: depressione e alcol
Il tennista francese, ex numero 10 al mondo e semifinalista degli Australian Open 2019, è ormai un fantasma del circuito Atp, frequentando talvolta i tornei Challenger.
Soprattutto dopo l’operazione al gomito. “Ho iniziato ad avere un lato oscuro e sono entrato in una depressione che mi ha portato dopo il Roland Garros, in Inghilterra, dormire solo un’ora la notte e bere da soli. Mi sono ritrovata in un ospedale di Nizza per due settimane in un letto iperbarico per aiutarmi a guarire più velocemente, circondata da malati terminali, mentre avevo una piccola frattura alla costola.
Questo mi ha spaventato molto. Non riuscivo a chiudere occhio, stavo sprofondando in qualcosa di cupo. Mi sono svegliato con gli occhi finti. Dopo una settimana senza dormire, ho gettato tutte le mie racchette nella spazzatura e ho chiesto alla mia famiglia, è normale? Mi sono chiuso a chiave, non l’ho detto a nessuno.
Non sono il tipo più loquace. Ero in una brutta situazione e ho detto basta; per la mia sanità mentale, ho dovuto smettere, stavo per colpire il muro. Non mi rispettava come giocatore. Non potevo mostrare quell’immagine di me stesso”, ha detto.