Jake Paul e Anderson Silva lottano per rivoluzionare l’industria del combattimento (fornito da Sport World News)
I famosi pugili Jake Paul e Anderson Silva si sono impegnati a cambiare il futuro dell’industria del combattimento. La scommessa: se Paul uscisse vittorioso, Silva collaborerebbe con lui per fondare un sindacato volto a tutelare i diritti dei combattenti.
Il trionfo di Paul nella partita ha segnato l’alba di un’impresa rivoluzionaria
. Tuttavia, il mondo della boxe sta imparando che i grandi piani sono spesso più difficili da eseguire del previsto. Questo progetto visionario, che inizialmente sembrava promettente, ora vacilla sull’orlo del fallimento.
Grandi speranze che incontrano dure verità
In una candida rivelazione, Paul ha ammesso che il piano si stava rivelando “impossibile”. I suoi commenti, trasmessi ieri, hanno scatenato ondate di delusione tra molti combattenti e fan. Anche se la determinazione ad andare avanti rimane, l’ottimismo sta visibilmente diminuendo.
Paul, parlando con MMA Mania, ha offerto uno sguardo alle lotte che devono affrontare: “Ci abbiamo lavorato senza sosta dietro le quinte. È solo… dannatamente quasi impossibile capirlo (ride). È molto difficile.
Molto, molto difficile. Non evitiamo per questo, ma ci vogliono molte persone, molto cervello, molti soldi che stiamo finanziando, molto tempo, molto pensiero. Quindi, davvero, abbiamo continuato a sbuffare per tutto questo tempo dietro le quinte e abbiamo fatto lenti progressi ogni singolo giorno”.
Un impegno incrollabile: una lunga strada da percorrere
Nonostante gli ostacoli, Paul ha sottolineato la natura a lungo termine del progetto: “Questa è una grande cosa di tre, quattro anni.
Non succede dall’oggi al domani. Abbiamo lavorato e incrociamo le dita, amico. Penso che sarà fantastico per il mondo degli sport da combattimento in generale e in qualche modo cambierà la storia dei combattenti che vengono trattati in modo terribile e non hanno un’assicurazione sanitaria, sono sottopagati, l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Speriamo che sia qualcosa che possiamo sistemare nei prossimi due anni”. Mentre la franchezza di Paolo potrebbe essere vista come scoraggiante, alcuni potrebbero vederla come un riflesso che fa riflettere delle sfide future. Il suo aperto riconoscimento del compito arduo potrebbe, purtroppo, portare molti a dimenticare l’iniziativa nei prossimi anni.
Tuttavia, il potenziale fallimento dell’iniziativa Paul-Silva è una pillola amara da ingoiare, in quanto significherebbe un’opportunità persa per migliorare lo status quo. Il tempo dirà se questo ambizioso sforzo può navigare nelle acque turbolente dell’industria della lotta per attuare il cambiamento necessario.