Novak Djokovic: “Ero come tutti i giocatori che hanno gravi difficoltà economiche” © Aitor Alcalde / Stringer Getty Images Sport
Novak Djokovic è da sempre molto attento ai diritti del mondo del tennis, a difesa dei suoi colleghi in un mondo dove spesso si incontrano tante difficoltà. Chi è poco dopo la centesima posizione in classifica ha difficoltà a mantenersi solo con questo sport.
Anche per questo Nole, insieme ad altri tennisti, ha creato il PTPA, un’organizzazione che si occupa della situazione dei tennisti. Djokovic e il canadese Vasek Pospisil sono i principali esponenti e il fuoriclasse serbo è sempre attento ai problemi degli altri.
Recentemente, da una riunione del PTPA sono emerse nuove dichiarazioni, parole che molti dei miei colleghi hanno apprezzato, in primis la top-10 femminile Ons Jabeur.
Novak Djokovic: “Ero come tutti i giocatori che hanno gravi difficoltà economiche”
Nole ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Mi sono messo al posto di tutti quei tennisti che ora hanno gravi difficoltà economiche.
Capisco la loro fatica e le loro difficoltà, conosco i problemi che hanno nel dover pagare viaggi, allenatori e fisioterapisti.
Alla fine se non hai il sostegno di una federazione forte avrai grossi problemi.
Vengo dalla Serbia e non ho avuto alcun aiuto. Adesso ovviamente ho influenza e potere e voglio usarlo per migliorare le condizioni degli altri.” Il tennista continua e usa un tono molto critico: “Di solito parliamo di tennisti che hanno partecipato agli US Open e hanno guadagnato molto, ma questo non è visibile agli altri.
Sono tanti i tennisti che non riescono a vivere di tennis: maschile, femminile o doppio. Solo 400 tennisti tra queste competizioni riescono a guadagnarsi da vivere con il tennis, tutti gli altri no. Si tratta di una cifra molto bassa per uno sport globale come il nostro.
Rappresenta un vero fallimento per il mondo del tennis”. Le parole di Djokovic mostrano una certa empatia da parte del serbo nei confronti dei suoi colleghi e in molti apprezzano e discutono di questa situazione. Ons Jabeur, coinvolto nei progetti PTPA, ha sottolineato: “Prima nessuno mi dava retta, adesso sono nella Top ten e tutti ascoltano quello che dicono. Se ci pensi penso che così non va affatto bene”.